Nasce da un incontro in un giorno d’Autunno, con decisione presa “al volo” di fronte al vecchio ristorante Lido, il quale per anni è stato punto di riferimento per pranzo e cena a base di pesce.
Realizzare per contro un ristorante basato sulla tradizione Emiliana dei piatti tipici, inizialmente incentrato su crescentine fritte e tigelle con piatti di affettato tipico regionale, poi anche una apertura verso il panorama enogastronomico Emiliano. Un percorso quindi per sviluppare una cucina che possa rinnovare le tradizioni della cucina bolognese: un “Format” che nella modernità ne traduca le peculiarità.
L’interno del locale nasce da approfondimenti dei tipi delle case rurali delle campagne Bolognesi ed Emiliane riprendendo le peculiarità di materiali e arredi, reinterpretando il tutto in un design volto al mantenimento delle tipicità, utilizzando talvolta materiali moderni su forme archetipe o anche reinterpretando forme e materiali.
La
progettazione degli interni del locale ha voluto enfatizzare le
emozioni ed il calore delle case rurali mettendo in risalto quegli
elementi che erano tipici e riconoscibili nelle nostre campagne e
nella civiltà contadina che tanto ha dato e che tanto ha fatto
crescere la regione sia in termini di produttività che in termini
enogastronomici.
Gli
arredi sono frutto delle forme degli arredi tipici, come il tavolo
che riprende il basamento del tavolo della festa reinterpretato in
lamiera di acciaio e del piano in legno massello; le sedie sono in
legno con seduta in legno a caratterizzare la robustezza delle sedie
contadine che dovevano durare una vita.
L’illuminazione
passa attraverso la semplicità di lampade appese al cavo elettrico
con un cappello diffusore in metallo. Il lampadario del soggiorno è
quello della domenica e delle giornate di festa, spesso realizzato
con cristalli di vetro.
Una
parte caratterizzante del locale sono le porte dei servizi,
realizzare in profili di ferro grezzo con avvitate tavole di legno
grezzo, così come erano realizzate le porte delle cantine sia in
ambiente rurale ma anche dei classici integrati cittadini.
Su
alcune pareti è stata inserita una carta da parati simboleggiante un
muro antico graffiato e rovinato al fine di ricordare gli interni un
po’ scrostati di alcuni ambienti delle case rurali, non per non
cura ma per mancanza di tempo che sarebbe stato sottratto al lavoro
nei campi. Si sono anche volute inserite delle fotografie antiche di
particolari scorci di Bologna, assieme a frasi a ricordare il cibo
Bolognese ed Emiliano ma anche stralci di canzoni.
Due
pareti di verde stabilizzato vogliono ricordare il verde delle
campagne e l'aia della corte contadina, peraltro volute anche per la
loro funzione fonoassorbente assieme al controsoffitto.
L’esterno
è una terrazza affacciata sul Lido di Casalecchio, antico luogo di
balneazione dei bolognesi ma in particolare su
di un luogo incantato quale la Chiusa di
Casalecchio, opera idraulica unica, che spigiona fascino al solo
citarla e racconta una storia secolare spettacolare per Bologna e le
sue vie d’acqua e della seta.
Alla chiusa, sul terrazzo, abbiamo dedicato le “burghe”, quelle che sono nate proprio lì con la Maccaferri circa 150 fa, anche qui reiterpretate ma certo con una parte del nostro cuore che studia il passato con amore
Di questi tempi, aver pensato alcuni mesi fa a una terrazza, è diventato importante per le distanze che si devono tenere e al contempo per far si che il numero delle presenze non cali troppo, affinché anche la sostenibilità economica possa funzionare.
Perchè il nome dato al ristorante # ban'
Per i bolognesi risulta ovvio nella lettura # “astag” come in bolognese “a sthagh” quindi bàn. Insomma, “sto bene”.
Anche questa scelta, vuole congiungere la modernità di un simbolo con la storia di una regione.
Un progetto per un locale per sushi, tempura e ravioli brandizzato e con marchio registrato per poi essere riproposto come catena che di differenza per qualità del prodotto food e design del locale.
Il locale nasce e dimensioni compatte per essere realizzato nelle zone più in dei centri storici dove il food fa da traino per l’economia delle grandi città.
Il design è elegante e più volto a una visione occidentale o internazionale per rompere nettamente con le catene di sushi attuali, tutte uguali e fortemente connotate orientali, il design del locale Sushiman vuole, con un po’ di presunzione, essere un locale che può puntare alla “Stella” in un settore dove c’è troppa conformazione di tutti i locali.
All’interno
del locale si mangia al banco, che è realizzato che sembri un
tutt’uno con la preparazione, con una separazione in vetro, dove il
sushiman lavora a vista del cliente facendo vedere i gesti precisi e
centenari che si ripetono per la preparazione del sushi.
Il banco è realizzato con una piastrella in grèsporcellanato della Iris colore onice rosa a realizzare un monolite di pietra, la divisione tra il cliente ed il cuoco è realizzata con un certo in modo da lasciare la visuale libera ma di rispettare le norme igienico alimentari.
L’Illuminazione è a caduta dal soffitto in un cadere di cavi neri con portalampada oro della Creative Cable by BeNext.
I
bagni sono stati trattati con piastrelle Iris collezione Diesel per
staccare dal locale e dare un tocco underground utilizzando una
piastrella che rappresenta un vetrocemento usurato dal tempo.
Il
logo ho realizzato pensando alla parola SUSHIMAN come se fosse
scritta con un pennello da scrittura giapponese quindi con il
caratteristico segno da sottile a grosso della scrittura orientale.
La scritta è nera posizionata su sfondo grigio e su un livello
intermedio vi è un albero di ciliegio stilizzato che perde fiori al
vento. Il marchio è stato registrato.
Il Concept per il salone "Nove Hair Design" è nato nel 2016 con la collaborazione dell'Hair Stylist Raffo, verrà poi realizzato all'inizio del 2017.
Il salone è stato completamente brandizzato con disegni inediti degli arredi e materiali con finiture che vanno dal corten all’oro, dal lego antico alla colla per piastrelle.
Il Concept ha rivoluzionano il concetto tradizionale dei saloni introducendo un nuovo modo di trattare la persona e di porla a al cento con la disposizione innovativa delle postazioni di lavoro.
Il
filo conduttore del progetto è il #luxuryindustrial, ovvero uno
stile che unisce il lusso a finiture di tipo industriale, questa
miscelazione di stili rende l’ambiente di una l’eleganza
particolare senza cadere nel pacchiano o nell’eccessivo che
normalmente porta l’utilizzo del colore oro e di finiture di
pregio.
Il
progetto scaturisce essenzialmente dal l’elaborazione del Design
degli specchi del salone nati da un disegno di un tessuto damascato
applicato e rivisitato su una superficie metallica circolare poi
cromata in oro per dargli una eleganza unica. Agli specchi ho poi
abbinato una sedia di design con rivestimento in ecopelle di colore
azzurro tiffany, il tutto poi intercalato da mobili tecnici in ferro
corten.
Per
la zona taglio ho progettata inoltre una postazione centrale, con uno
specchio a forma di 9 stilizzato, per esaltare il lavoro del maestro
con un doppio specchio dove l'Hair Stylist può esprimersi e
realizzare i suoi tagli.
Ho
inoltre progettato una postazione maschile con uno specchio che
ricorda specchi settecenteschi cromato bronzo antico con poltrona per
barba Maletti originale vintage e lavello Flaminia colore bronzo a
rivisitare le postazioni da vecchia barberia, per accentuare
l’effetto ho realizzato un rivestimento delle pareti con pagine di
giornale scegliendo il Sole 24 Ore per dare uno strle elegante e
sofisticato, scegliendo articoli ssul design, la moda, lo sltile,
ecc.
Il
bagno è stato realizzato con una porta di legno recuperato e montato
su telaio di ferro grezzo con pareti con effetto molto semplice
realizzato con spatolatute di colla tirata con la cazzuola alfa
piastrellista su cui spiccano sanitari di design moderno Flaminia
colore oro, l'effetto risulta elegante e Luxury senza cadere nel
pacchiano.
Per
la zona tecnica ho realizzato un tavolo disegno2.0 in versione cromo
oro con piano piano in ferro corten con sedie Him Here di Casamania.
Gli
arredi sono stati disegnati e brandizzati per rendere unico il
locale, utilizzando un connubio di finiture di pregio come l’oro e
finiture grezze come il corten e donano al locale il particolare
stile che ho denominato #luxuryindustrial di no stile lussuoso ma al
contempo elegante ed underground.